Ereditare il paesaggio
Per la prima volta sette grandi fotografi che hanno contribuito a ridefinire i canoni della ricerca estetica sul paesaggio, si confrontano con i loro possibili "eredi".
La rilettura del paesaggio, ha rappresentato, fin dall’esperienza di «Viaggio in Italia», mostra e libro voluti e coordinati da Luigi Ghirri, Gianni Leone ed Enzo Velati nel 1984, uno degli aspetti più interessanti e innovativi della fotografia italiana. La generazione di autori cresciuti attorno a questa esperienza ha utilizzato la fotografia per interrogare e interrogarsi sui mutamenti che stavano avvenendo sul territorio. Le loro immagini hanno constatato la frantumazione del paesaggio, il proliferare delle architetture senza qualità e progetto, l’espandersi incontrollato delle città e creato una sintassi che non evidenziava la denuncia ma prendeva principalmente atto dei mutamenti in corso, di una realtà «quotidiana» e vicina in diretto rapporto con il loro essere fotografi e interpreti. Oggi il passaggio dalla prima alla seconda modernità ha messo in discussione definizione e riconoscibilità del paesaggio stesso. Una nuova generazione di fotografi si trova a dover fissare e interpretare il senso di quanto sta accadendo. In questo panorama ritrovare il paesaggio e documentarlo è in molti casi un’operazione concettuale il cui valore diventa più chiaro se messo in relazione con il solido lavoro di documentazione e interpretazione della generazione precedente.
«Ereditare il paesaggio» vuole quindi essere «luogo» di confronto e di dialogo tra generazioni e linguaggi. Il progetto ha avuto inizio con l’invito di sette autori (Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramente, Guido Guidi, Mimmo Jodice e Massimo Vitali) che, con la continuità del loro lavoro, hanno contribuito a definire gli strumenti di una nuova ricerca sul paesaggio contaminando i confini tra arte, sociologia, urbanistica e fotografia. A ognuno di loro é stato chiesto di indicare due autori più giovani che sancissero una sorta di metaforico passaggio di testimone. Olivo Barbieri ha indicato Tancredi Mangano e Maurizio Montagna; Gabriele Basilico: Claudio Gobbi e Claudio Sabatino; Vincenzo Castella: Alessandro Cimmino e Salvatore Porcaro; Giovanni Chiaramonte: Ricardo Francone e Franco Mascolo; Guido Guidi: Enrico Benvenuti e Andrea Pertoldeo; Mimmo Jodice: Marco Trinca Colonel/Cosimo Pichierri e Stefano Snaidero; Massimo Vitali: Marco Campanini e Domingo Milella.
Quattordici autori che creano una visione composita di intenti e stili, un magma di stimoli che testimonia, fra continuità e fratture, la ricchezza delle possibilità di rappresentare e immaginare il paesaggio contemporaneo.
Informazioni
Intero € 6,50
Ridotto € 4,50
06 82059127 tutti i giorni 9.00-19.30
La mostra è stata realizzata con il sostegno del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e con il supporto tecnico di Unifor.
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