Mostre ed eventi online
La rubrica Mostre ed eventi online, ideata durante il periodo della chiusura dei musei, guida il visitatore in un percorso di approfondimento attraverso i videoracconti dei curatori.
MOSTRA Helmut Newton. LEGACY
In occasione della mostra, grazie a una Media Partnership tra la Sovrintendenza Capitolina e la Direzione Rai Pubblica Utilità (RAI EASY WEB e Facebook Rai Accessibilità), sono stati realizzati dei contenuti audio e video completi di sottotitoli e traduzione LIS.
I video accessibili sono a cura di RAI PUBBLICA UTILITA’
Descrizione delle foto: MARCO SAVEGNAGO
Traduzione LIS: ARGENTINA CIRILLO - per la parte foto; MARIA CRISTINA CUCCURULLO – per la parte informativa e di introduzione alle singole Sezioni -
Voce narrante: MORGANA GIOVANNETTI per la parte foto; GAETANO LIZZIO - per la parte informativa e di introduzione alle singole Sezioni
Introduzione
Esordi
Anni Sessanta
Anni Settanta
Anni Ottanta
Anni Novanta
Ultimi anni
Ritratto Helmut Newton
June as Hedda Gabler
At the French-Belgian Border, French Vogue
John Bates, British Vogue
Mansfield, British Vogue
Rue Aubriot, Yves Saint Laurent, French Vogue e Rue Aubriot, Yves Saint Laurent
Catherine Deneuve, Esquire
11:30 a.m., Italian Vogue e 12:30 p.m., Italian Vogue
Big Nude I: Lisa, Big Nude II, Big Nude III: Henrietta, Big Nude IV, Big Nude V: Henrietta
Self-portrait with wife and models, Vogue Studio
Italian Vogue
Carrè Otis, Blumarine
MOSTRA Lucio Dalla. Anche se il tempo passa
Un viaggio visivo e sensoriale, un’esperienza immersiva, che trasforma lo spazio espositivo in una scatola scenica
Mauro Iandolo interpreta in lingua italiana dei segni (LIS) "La sera dei miracoli" di Lucio Dalla
Mauro Iandolo interpreta in lingua italiana dei segni (LIS) "Cara" di Lucio Dalla
Mauro Iandolo interpreta in lingua italiana dei segni (LIS) "4 marzo 1943" di Lucio Dalla
MOSTRA Robert Doisneau
Video introduttivo del curatore
Ogni mostra è un racconto. Lo è ancora di più questa di Robert Doisneau, in cui ogni fotografia racchiude un universo di momenti, sensazioni, sguardi, storie, aneddoti.
Ne abbiamo scelte alcune per voi. Ve le raccontiamo nella serie di Video Podcast "10 foto per 10 storie".
Robert Doisneau, L'enfer (1952)
Un rappresentante dell'ordine incorniciato da una "bocca infernale", l'ingresso di un licenzioso cabaret parigino.
Partiamo da questa immagine dal gusto un po' paradossale, il nostro racconto in 10 immagini e altrettante storie, aneddoti, curiosità con cui vi faremo conoscere meglio questo raffinato fotografo che amava definirsi, un pescatore.
Robert Doisneau, Le Fox Terrier du Pont des Arts (1953)
Robert Doisneau era bravissimo non solo a cogliere l’attimo, come fanno i grandi fotografi, ma anche a inventarselo, come fanno i grandi artisti, pur dandoci l’illusione, come fanno i grandi prestigiatori, la foto sia frutto del caso...
Robert Doisneau, Promenade dominicale (1934)
Questa immagine nasconde un indizio su un tratto caratteriale insospettabile per “fotografo di strada”: la timidezza. L'avreste mai detto? Robert Doisneau inizialmente non osava fotografare le persone (in questo la rolleiflex lo aiutava) e, tuttavia, aveva la sensazione di saperle vedere molto bene...
Robert Doisneau, Les FFI de Ménilmontant (1944)
C'è sempre uno scatto a cui un fotografo è particolarmente legato. Per Doisneau era questo qui, realizzato durante l'estate del ‘44 mentre girovagava per una Parigi era appena liberata dai nazisti, in giorni in cui anche una banale passeggiata poteva rivelarsi tutt’altro che banale.
Robert Doisneau, Mademoiselle Anita (1951)
Se tutta l'opera di #Doisneau è in fondo un autoritratto, be' questa fotografia - bellissima e malinconica - lo è doppiamente: nell'angolo a destra si vede il fotografo riflesso nello specchio, e si vede ben due volte perché lo specchio forma un angolo.
Robert Doisneau, Prise de vues publicitaire (1935)
Uno scatto pubblicitario impeccabile, un po' ironico e surreale. Il viaggio nella fotografia di Doisneau prosegue con questa immagine del periodo in cui lavorò la Renault. Prendetevi 2 minuti per voi, mettetevi comodi che si parte.
Robert Doisneau, Comtesse Gaëlle et Monsieur Pedro (1950)
A Doisneau hanno dedicato tante mostre ma questa è diversa, perché il curatore, Gabriel Bauret, ha scandagliato i 450.000 negativi dell’archivio per distillarne una selezione capace di tratteggiare un ritratto dell’artista “a figura intera”: quindi accanto a scatti imprescindibili ci sono anche foto poco note, come quella che vi raccontiamo oggi in questo nuovo video.
Robert Doisneau, Cafè noir et blanc (1948)
Due sposi al bancone di un bistrot. Ed è già una storia. Se poi ci aggiungiamo un fine regista del caso come Doisneau, l'immagine saprà parlarci a più livelli.
Vi invitiamo ad entrare con noi in questo "Café in bianco e nero".
Robert Doisneau, Blaise Cendrars à Saint Segond (1948)
Questa foto è l'incipit dell'amicizia tra Doisneau e il poeta e narratore, Blaise Cendras. Profondamente colpito dagli scatti irriverenti, antiaccademici, immediati, profondi di un giovane fotografo poco conosciuto, Cendras gli proporrà di realizzare insieme il famoso libro "La banlieu di Parigi", che Doisneau stesso definirà "il mio autoritratto più intimo".
Robert Doisneau, Baiser de l'hotel de ville (1950)
Come nasce un'icona? Eccovi il racconto dietro ad uno dei baci più celebri nella storia della fotografia.
MOSTRA Josef Koudelka. Radici
La mostra documenta con oltre cento spettacolari immagini lo straordinario viaggio fotografico di Josef Koudelka alla ricerca delle radici della nostra storia nei più importanti siti archeologici del Mediterraneo.
Josef Koudelka. Radici | Alessandra Mauro
Ventotto anni di osservazione, di viaggio, di sguardi. In questi 28 anni Josef Koudelka, fotografo ceco naturalizzato francese, ha visitato i più importanti siti archeologici del Mediterraneo e li ha raccontati attraverso immagini spettacolari. In questo video Alessandra Mauro, direttrice editoriale di Contrasto, racconta la mostra Radici di Josef Koudelka.
Radici. Josef Koudelka | Roberto Koch
Josef Koudelka ha visitato più di duecento siti archeologici intorno al Mediterraneo in venti paesi diversi, ritornandovi più volte pur di ottenere il massimo dal suo lavoro fotografico. In questo video Roberto Koch, editore del volume Radici (Contrasto), racconta la mostra di Josef Koudelka.
Radici. Josef Koudelka | Lucia Spagnuolo
Il Museo dell'Ara Pacis è il luogo ideale per ospitare il progetto ambizioso e originale di Josef Koudelka: lo sguardo sull’antico del fotografo, infatti, dialoga perfettamente con le testimonianze archeologiche conservate al piano di sopra del museo. In questo video Lucia Spagnuolo, curatrice archeologa del Museo dell'Ara Pacis, racconta la mostra Radici di Josef Koudelka.
EVENTO Radici. Sguardi sulla mostra
Quattro incontri online gratuiti per la mostra Josef Koudelka. Radici. Evidenza della storia, enigma della bellezza. Appuntamenti in streaming con il fotografo Andrea Jemolo, l’archeologo Emanuele Greco, il geografo Franco Farinelli, l’archeologo Simone Foresta.