Ultimi giorni di apertura e grande affluenza alla mostra Teatro all'Ara Pacis

Nel corso di questi mesi il visitatore/spettatore è stato condotto ‘oltre’ la scena, dentro i meccanismi di produzione, nei ‘camerini degli attori’, sui palcoscenici e sugli spalti dei teatri antichi: una ricostruzione viva, in cui gli stessi protagonisti - attraverso interventi multimediali creati ad hoc – hanno coinvolto il pubblico raccontando le loro vite, le storie che hanno interpretato, il loro ruolo di autori o performers in una società così simile e insieme tanto diversa dalla nostra. Le maschere sono il filo conduttore di questa immersione: dalle più antiche tra quelle pervenute fino ai nostri giorni (V secolo a.C.) a quelle ellenistiche del III - II secolo a.C., fino a quelle, spettacolari, di epoca romana. Le maschere sono anche “caratteri” scenici di lunga durata, tragici, comici e grotteschi: il visitatore ha così potuto scoprire l’origine antichissima di tanti personaggi del teatro moderno, dal vecchio misantropo, al giovane seduttore, dal servo scaltro ai giovani amanti ostacolati dalle diverse condizioni sociali.

La mostra presenta oltre 240 opere provenienti da 25 diversi prestatori con un percorso espositivo ricco di autentiche rarità come, ad esempio, la coppa di produzione attica proveniente dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze con una delle rarissime rappresentazioni di processione con falloforia in onore di Dioniso, dio del teatro; un significativo esemplare di antica maschera in terracotta, forse ad uso teatrale, dal Museo Archeologico Regionale ‘Paolo Orsi’ di Siracusa o il famoso “vaso di Pronomos” dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, i più importanti reperti a soggetto teatrale pervenuti.

La mostra è stata promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

A cura di Orietta Rossini e Lucia Spagnuolo.

Media Partner: Rai Pubblica Utilità, Rai Radio 3, La Repubblica.

Catalogo: L’Erma di Bretschneider, a cura di Salvatore Monda, Orietta Rossini e Lucia Spagnuolo.