InConTra - Siamo una repubblica fondata sull'astensionismo?

Immagine: 
26/11/2012
Museo dell'Ara Pacis,
Auditorium dell'Ara Pacis, Via di Ripetta 190

Si celebrano le primarie, ma se alle prossime elezioni, come in Sicilia, più della metà degli italiani non andrà a votare, lo scenario politico sarà sconvolto. Qual è l’identikit di chi sta a casa, cosa votava prima e perché è così arrabbiato da rinunciare a un diritto.

Alle ultime elezioni regionali siciliane è andata a votare meno della metà degli aventi diritto al voto. La percentuale di astenuti, rimasta al di sotto del 10% fino al 1980, poi cresciuta fino al 14% nel 1994, è aumentata esponenzialmente nelle ultime quattro elezioni politiche, fino a raggiungere quasi il 20% nel 2008. Per quanto fosse fisiologico prima considerare una quota di “non votanti”, tanto è patologico oggi constatare la diffusione capillare e intensa del “gran rifiuto” ad esercitare il proprio diritto-dovere di recarsi alle urne. Forse le primarie dei due principali partiti potranno essere un efficace antidoto all’astensionismo. Di certo, se alle prossime elezioni, come in Sicilia, più della metà degli italiani non andrà a votare, lo scenario politico sarà sconvolto. In Italia l’astensionismo equivale a una ritorsione dell’opinione pubblica nei confronti dei partiti. Altrove, come in America, non è così; là c’è un’astensione che è una forma di indifferenza, di disimpegno, ma quasi mai è un “colpo di fucile” sparato contro chi governa o vorrebbe farlo. Qual è l’identikit di chi sta a casa, cosa votava prima e perché è così arrabbiato da rinunciare a un diritto?

Per affrontare la questione dell’astensionismo, nell’ottava puntata di “Roma InConTra – Ara Pacis”, il nuovo format più talk e meno show di Enrico Cisnetto, si pone una provocatoria domanda, che diventa anche il titolo dell’appuntamento. “Siamo una Repubblica fondata sull’astensionismo?”. In studio, a presentare i sondaggi ci sarà il vicepresidente di Swg, Maurizio Pessato. Insieme a lui, il giornalista del Fatto Quotidiano, Oliviero Beha, e quello de Il Giornale, Fabrizio Rondolino, i politici Giuliano Cazzola e Paolo Cirino Pomicino. Ci saranno anche il professore di Scienza Politica, Raffaele De Mucci, e quello di politica comparata, Piero Ignazi, oltre al presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero. Durante la puntata andranno in onda le interviste realizzate all’editorialista del Sole24 Ore, Stefano Folli e al portavoce Movimento Astensionista, Antonio Forcillo. L’incontro condotto da Enrico Cisnetto avrà come ultimo ospite, per la conclusiva rubirca del “Dettoquesto”, Massimiliano Bruno, regista “Viva l'Italia”

Ne discutono:
Paolo Cirino Pomicino, politico
Giuliano Cazzola, deputato Pdl
Andrea Olivero, presidente nazionale Acli
Oliviero Beha, giornalista, conduttore Telepatia – Rai Tre, autore de “Il culo e lo stivale. I peggiori anni della nostra vita” (Chiarelettere)
Fabrizio Rondolino, spindoctor e giornalista Il Giornale
Piero Ignazi, professore Politica comparata Università Bologna, autore de “Forza senza legittimità” (Laterza)
“DettoQuesto” con Massimiliano Bruno, regista “Viva l’Italia” (01 Distribution)

Interventi di:
Maurizio Pessato, vice presidente SWG
Raffaele De Mucci, professore Scienza politica Luiss Guido Carli

Contributi di:
Stefano Folli, editorialista Il Sole 24 Ore
Antonio Forcillo, portavoce Movimento Astensionista

Conduce:
Enrico Cisnetto, “Roma InConTra”

Information

Lieu
Museo dell'Ara Pacis
, Auditorium dell'Ara Pacis, Via di Ripetta 190
Horaire

Live alle 18.30 all’Auditorium dell’Ara Pacis, Via Di Ripetta, 190
In tv in seconda serata su 21 emittenti locali e sui canali 511 e 515 di Sky

Billet d'entrée

Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili

Information

060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00

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E-mail
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