L’Ara Pacis si svela in una nuova luce con il contributo di Bvlgari

L’intervento è stato finanziato con un atto di mecenatismo della Maison Bvlgari di 120 mila euro e Roma Capitale ha completato il relamping intervenendo con fondi propri sullo spazio espositivo sottostante per un importo di oltre 86,3 mila euro.

Obiettivo primario della Sovrintendenza Capitolina è stato quello di migliorare la qualità visiva del monumento e la percezione degli spazi architettonici, agendo in continuità con la direzione artistica dell’architetto Richard Meier, ideatore e progettista del complesso museale, che ha voluto seguire, vagliare e confermare l’attuale intervento sull'illuminazione.

"Ringrazio Bvlgari per il contributo reso alla città anche in questa occasione. Rendiamo visibili e ancora più belli luoghi iconici di Roma. Prendersi cura e valorizzare la nostra città è un grande impegno che portiamo avanti insieme e che possiamo realizzare anche grazie alla preziosa collaborazione di enti privati. Solo una settimana fa i musei hanno riaperto in sicurezza, oggi diamo nuova luce a un simbolo importante per tutti i romani, patrimonio architettonico e culturale d’inestimabile valore", così la Sindaca di Roma Virginia Raggi.

Per Jean-Christophe Babin, Amministratore Delegato del Gruppo Bvlgari: “Siamo orgogliosi di aver contribuito a questo progetto che coniuga mirabilmente bellezza ed efficienza energetica. Da gioiellieri sappiamo quanto la luce sia essenziale per conferire il giusto risalto ai tesori della natura, e ai tesori della storia come in questo caso. Bvlgari è da anni in prima linea per preservare e valorizzare il patrimonio artistico della Capitale. Crediamo fortemente nel sodalizio tra pubblico e privato e siamo più che mai pronti a collaborare con le Istituzioni per portare avanti insieme nuovi progetti che rappresentino un tributo alla grandezza di Roma e alla sua cultura millenaria”.

Il relamping dell’Ara Pacis rappresenta anche un grande passo avanti nel segno della sostenibilità e del rispetto delle recenti direttive europee sul risparmio energetico: le nuove lampade consentono di ridurre a un settimo il precedente consumo di energia elettrica e di conseguenza i costi di gestione. La potenza nominale dell’impianto di illuminazione passa infatti dai 57 kW delle lampade alogene agli 8,4 kW dei LED, riducendo il carico elettrico dell’85%.

Ridotti al minimo anche i costi di manutenzione: i nuovi corpi illuminanti presentano specifiche tecniche molto elevate sia in termini di mantenimento del flusso luminoso nel tempo (su 50.000 ore di funzionamento è garantito il 90% del flusso luminoso iniziale) che in termini di integrità del sistema (è previsto che 1 solo LED ogni 1000 installati possa guastarsi in 50.000 ore di funzionamento). Ciò significa che il nuovo impianto riduce al minimo le sue esigenze manutentive per tutta la sua vita utile, mantenendo sostanzialmente inalterato il livello prestazionale iniziale nel tempo.

Notevoli anche le possibilità tecniche implementate con l’intervento: è ora possibile agire sulla gradualità dell’illuminazione, programmando diversi “scenari” (notte/giorno; estate/inverno; sottolineature luminose) che giovano alla fruibilità del complesso e alla visibilità dell’altare che, racchiuso da una teca di vetro e acciaio, è sensibile alla variazione oraria, stagionale e meteorologica dell’esterno.

L’intervento è stato eseguito con corpi illuminanti ERCO, azienda nota a livello internazionale per l’esperienza nel campo dell’illuminazione architetturale e artistica.