Romaison 2020
ROMAISON si sposta dall'Ara Pacis ai social proseguendo come piattaforma di ricerca dedicata al rapporto tra la moda e il costume. Inoltre, con Romaison streetview la mostra esce dal Museo dell’Ara Pacis e invade la città.
ROMAISON sui social:
> programma 14-22 novembre
> programma 23-29 novembre
Romaison streetview
> dal 27 novembre al 3 dicembre, dalle 18.30 fino alle ore 22, videoproiezioni sulle facciate esterne del Museo dell’Ara Pacis (lato piazza Augusto Imperatore), del Pit/Visitors center di via dei Fori Imperiali, della sede centrale Acea di Piazzale Ostiense in collaborazione con Acea SpA, dell’edificio del Municipio VI a Tor Bella Monaca e, in collaborazione con Eur SpA, del Palazzo dei Congressi all’Eur.
> dal 4 all’11 dicembre, dalle 16.30 alle 22, ad illuminarsi saranno le facciate esterne dell’ex Ostello della Gioventù al Foro Italico (in collaborazione con Sport e Salute SpA), del Museo dell’Ara Pacis (lato Piazza Augusto Imperatore) e della fermata della Metro B1 Sant’Agnese/Annibaliano (in collaborazione con ATAC SpA).
> Dal 4 al 13 dicembre, dalle 16.30 alle 22, anche le pareti della Stazione Termini (lato via Giolitti) e della Stazione Tiburtina (in collaborazione con ATAC Spa) si animeranno con le proiezioni dinamiche.
Mostra dedicata alle più prestigiose sartorie di Costume romane, tra tradizione e sperimentazione, dove l’ispirazione stabilisce una reinvenzione continua del concetto di abito.
Roma entra nel racconto contemporaneo della Moda, mostrandosi come laboratorio progettuale straordinario dove l’alto artigianato convive con l’archivio.
Due mondi unici che esprimono la profonda cultura del Made in Italy: la conoscenza e lo studio dell’archivio, insieme all’espressione creativa del nostro comparto artigiano, attraverso arti visive, fotografia, costume e cinema. Una nuova possibilità per la città, che apre i suoi luoghi storici a progetti e iniziative dedicate alla ricerca e alla cultura di moda, fuori dalle sovrastrutture dell’industria, partendo dalle radici artigianali del proprio territorio, per tradurle nel flusso di una contemporaneità digitale e tecnologica.
Una grande mostra dedicata alle più prestigiose sartorie di Costume romane curata dalla storica e critica della moda Clara Tosi Pamphili, rievoca la dimensione dei laboratori atelier in cui si può conoscere da vicino l’aspetto creativo e di ricerca, le tecniche uniche e il savoir faire italiano ed entrare in contatto con gli archivi privati e le collezioni delle sartorie.
Annamode, Costumi d’arte - Peruzzi, Farani, Pieroni, Tirelli, luoghi storici frequentati dai più grandi nomi del cinema ma anche da molti stilisti e couturier – per studiare, collaborare o ispirarsi – sono protagonisti di una esposizione ricca di abiti e accessori di diverse epoche. Per la prima volta oltre ai costumi di cinema e teatro, si svela il ricco patrimonio, unico al mondo, di pezzi autentici dalla fine del ‘700 ad oggi, raccolti con cura e passione in quasi un secolo di attività. Pezzi iconici, ma anche bozzetti dell’archivio personale di Gabriele Mayer, foto e video, che rendono visibile il rapporto fra la Moda e il Costume come spunto per l'invenzione di manufatti che vanno oltre il concetto di Moda. Un forte connubio tra artigianato e tradizione che continua ancora oggi e che guarda alle nuove tecnologie e alla sostenibilità ambientale. Una sezione dedicata a Mensura che produce manichini da più di un secolo evidenzia il rapporto fra arte e artigianato con pezzi autentici che vivono al confine tra scultura e manichino.
Information
Dal 23 ottobre al 29 novembre 2020
Tutti i giorni 9.30-19.30
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura
CONSULTA SEMPRE LA PAGINA AVVISI prima di programmare la tua visita al museo.
Consulta la pagina Biglietti e videoguide
060608 (tutti i giorni 09.00 - 19.00)
Promotore Roma Capitale
A cura di Clara Tosi Pamphili
Progetto dell’allestimento: Clara Tosi Pamphili, Massimo Adario, Marco Gesmini
Organizzazione Zètema Progetto cultura
Con il contributo tecnico di Rinascente
Si ringraziano Fondazione Cineteca di Bologna; Istituto Luce – Cinecittà e la Fondazione Cinema per Roma.